Honda CRF 250 Rally
Testo: Nicoletta Montagnolo, Filippo Ceccucci
Foto: Filippo Ceccucci
Sono Nicoletta, appassionata di moto da sempre, guido le due ruote da circa quindici anni: ho cominciato con le stradali, anche parecchio sportive, per poi passare alle tassellate, pure leggere e specialistiche, e adesso ho una vecchia Yamaha XT 600 anni ’80 che uso per tutto, ma naturalmente senza grandi pretese.
Nonostante varie moto di tipo abbastanza diverso e i tanti km percorsi, non sono mai stata un gran pilota e forse proprio per questo, mi è stato chiesto di provare la nuova Honda CRF 250 Rally, per dare la mia opinione “spartana”.
Sicuramente la descrizione sarà meno precisa e dettagliata rispetto ai report dei giornalisti esperti del settore, ma forse un po’ più vicina a quella di molti lettori “della domenica”.
Così ho approfittato dell’occasione per girare le bellissime colline dell’Umbria con una moto nuova, ripercorrendo alcuni dei percorsi che avevo fatto l’anno scorso all’Anàbasi Boòn e ammirando i meravigliosi panorami della regione… non nascondo di aver anche apprezzato molto la parte gastronomica di questa gita!
Ho percorso quasi 500 km, più o meno equamente suddivisi tra asfalto e sterrati, alcuni dei quali anche impegnativi, e per completare ho fatto pure circa 20 km come “zavorrina” del fotografo, prova doverosa visto che questa moto, pur essendo una piccolo enduro, è prevista e omologata anche per portare il passeggero.
Esteticamente l’ho trovata subito molto bella, le plastiche della carena sono disegnate con linee armoniche e l’abbinamento dei colori di sella e adesivi davvero molto vivi e piacevoli. Non sarebbe male che i fregi fossero anche rivestiti da uno strato di vernice trasparente, perché così hanno la tendenza a rovinarsi un po’ troppo rapidamente, se si usa la moto con l’abbigliamento tecnico da fuoristrada. Quando si giudica questa Honda è bene però ricordarsi sempre il suo prezzo d’acquisto molto basso, poco sopra i 6.000 euro.
I fanali sono davvero simpatici nella loro asimmetria “uno grande e uno piccolo”. Fra l’altro sono a led e fanno anche un’ottima luce, molto bianca e utilissima di notte!
Particolari le luci di posizione: come anche nella “sorella maggiore” Africa Twin, oltre al faro (il sinistro, quello più grande) si accendono le due frecce anteriori con luce fissa e più bassa rispetto a quando sono usate per segnalare la svolta.
Test personale: l’estetica della CRF 250 Rally è stata apprezzata anche dai miei amici “monotematici” delle stradali: conoscendoli questa è davvero una conquista non da poco per una enduro!
![Honda CRF 250 Rally](https://www.motoclubumbria.com/wp-content/uploads/2022/02/FOT_0386-1530x1024.jpg)
Dopo i primi impacciati km per paura di poterla rovinare con qualche sbadata caduta, mi sono sentita presto a mio agio, come se la guidassi da sempre… Una sensazione piacevole, ma insolita per me, che di norma ci metto un bel po’ per prendere confidenza con una moto che non ho mai usato.
La sella è comoda pur essendo stretta e non troppo alta come molte enduro. In verità è piuttosto alta da terra (89 cm), ma una volta a bordo l’assetto si modifica rapidamente per l’abbassamento delle sospensioni che cedono sotto al peso del guidatore. La posizione di guida è ben distribuita sia per le pedane che per la distanza manubrio/sella, tutto è disposto in maniera direi ideale per i miei 170 cm, o anche per chi è meno alto, i piloti più alti potrebbero invece sentirsi un po’ costretti.
Il serbatoio, che contiene 10,5 litri e grazie al basso consumo permette un’autonomia che si avvicina (ma non me la sono sentita di rischiare) ai 300 Km, è ben disegnato e esteticamente bello, largo nella parte anteriore.
Molto apprezzato il generoso cupolino che non solo dona l’aspetto dakariano, ma si può usare come sostegno e protezione per gli strumenti (in questo caso il sontuoso Garmin 276 Cx che abbiamo avuto in dotazione per la prova) ed è ottimo come riparo per l’aria: essendo tutto trasparente è meno invasivo come linea, però protegge molto bene soprattutto nei trasferimenti in superstrada ai 110/120 Km/h che la moto è perfettamente in grado di tenere.
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Dove si nota parecchio la necessità di contenere i costi è nel reparto sospensioni. La forcella è un po’ morbida, e, anche se non ha nessuna regolazione, funziona piuttosto bene, mentre il mono ammortizzatore è veramente troppo morbido, a meno di non pesare una quarantina di chili! Su buche ed avvallamenti sembra quasi funzionare solo di molla ed alla fine forse è l’unico vero difetto di questa moto, anche se ci si abitua velocemente e diventa quasi più una caratteristica.
L’avviamento elettrico, per chi è abituata come me a dover ricorrere ogni volta alla pedivella, è proprio comodissimo, e la strumentazione digitale è “spaziale”, per le mie abitudini poi! Fornisce tutte le informazioni che si possano desiderare, oltre alle ovvie velocità e spie di frecce, fanali e via dicendo, ha tutta una serie di spie come su un’auto: l’orologio, due contachilometri parziali, l’indicatore della benzina ed il contagiri digitale che curiosamente ha il segno rosso a 11.500 giri quando il motore non supera i 10.000.
Anche se realizzata con un occhio obbligatoriamente attento alle spese, questa moto mi sembra che sia stata progettata molto razionalmente, e come esempio vorrei segnalare la semplicissima soluzione per i bagagli: il parafango posteriore è piatto superiormente, si raccorda alla sella senza scalini e sono presenti quattro pioli (in pratica non sono altro che viti con le teste allungate di 40 mm) che permettono il facile ancoraggio di una rete elastica o di cinghie per fermare una borsa.
Prova su asfalto: la CRF 250 Rally è molto ben bilanciata, facile da guidare sulle divertenti strade collinari dove imposta allegramente curve e controcurve e permette di godersela in pieno se si guida in maniera fluida, senza strappi e senza pretendere frenate violente o accelerazioni fulminanti, che del resto non sono patrimonio di questa moto.
La Hondina è anche agilissima nel traffico, dove sguscia senza timori ed è sorprendentemente molto stabile anche in superstrada, dove non ho sentito particolari e fastidiose vibrazioni per essere un monocilindrico con il parafango alto e i pneumatici tassellati. Divieti a parte, è in grado di mantenere senza problemi la velocità massima che il Garmin ha sancito di 129 Km/h, a fronte dei 142 indicati.
Difetti: è un po’ lenta nei sorpassi, il motore non ha tanta potenza ed è quindi obbligatorio scalare almeno una marcia, ma ricordiamoci che è un 250 non specialistica, quindi va bene così… per correre ci sono le stradali, con le quali è meglio non fare sterrato.
Anche la frenata non è una delle doti migliori, in particolare quella di emergenza (vale a dire fino a fermarsi) mi è sembrata un po’ troppo lunga. Probabilmente questo è dovuto al peso che, sia pure non evidente grazie all’ottima ciclistica, è comunque piuttosto rilevante (157 Kg con il pieno).
Prova in off: sulle strade bianche nessun problema, il motore non troppo potente e il freno (con l’ABS che è escludibile posteriormente, ed è meglio farlo, quando si lascia l’asfalto) perdonano i classici errori da principiante e danno un ottima stabilità. Anche in questa situazione la CRF 250 Rally è godibilissima, si prende un passo fluido e armonico e ci si ritrova a fare tanti chilometri in allegria e divertimento e senza faticare.
Se le caratteristiche del motore obbligano, più che consigliare, questa andatura armonica, l’erogazione dolcissima e progressiva permette un’ottima trazione senza sbandate indesiderate, spingendo in avanti invece che di lato ad esempio in uscita dai tornanti in salita. Insomma: i cavalli non saranno tantissimi, ma si usano tutti quanti fino all’ultimo e non vengono mai sprecati!
Nella guida in piedi si apprezza il serbatoio accomodante per stringere le ginocchia ed il manubrio abbastanza alto da permettere un’ottima posizione di guida. Molto buone le pedane: larghe, “dentate” e ben strutturate, quasi al livello di quelle “professionali” delle moto specialistiche da enduro.
Difetti: quando comincia qualche percorso un po’ più impegnativo si fa sentire il peso, troppo a mio avviso, soprattutto se proporzionato alla potenza, e nelle salite sassose la moto fatica se non “sfruttata” nelle marce più basse… ma per le mulattiere ci sono le specialistiche, con le quali però non puoi certo permetterti le trasferte su asfalto che questa Honda è in grado di fare senza problemi.
In fuoristrada si desidererebbero anche pneumatici più specialistici degli IRC di primo equipaggiamento, che se logicamente hanno limiti nell’enduro, dall’altra parte si comportano molto onestamente sugli sterrati e molto bene su asfalto. Alla fine dei conti sono un buon compromesso.
Prova da passeggera: a parte che preferisco guidare, 20 km mi sono bastati!
Le pedane a scomparsa sono molte belle, ma un po’ troppo alte, la sella è decisamente stretta e scomoda, mancano le maniglie (e la cinghia della sella è inutilizzabile con il guidatore seduto sopra), il motore fatica molto con il peso di due persone e il mono ammortizzatore si abbassa tantissimo… ma per i viaggi in due ci sono le turistiche, che costano parecchio di più.
Va detto, a difesa della moto, che non sono una zavorrina da 50 kg e che ero vestita da enduro, stivali e pettorina compresi (abbigliamento che avrebbe reso scomoda qualunque moto).
Conclusione: è proprio una moto tutto fare.
Durante la mia esperienza motociclistica sono arrivata ad avere contemporaneamente tre moto: una stradale, un’enduro ed un cross targato… Avere la scelta è sicuramente bello, ma anche parecchio costoso!
Trovo la CRF 250 Rally una valida via di mezzo, non si può paragonare a quelle destinate ad un unico uso, ma è ottima ad esempio per chi si avvicina al mondo delle due ruote e non ha ancora le idee totalmente chiare se preferisce strada o fuoristrada, oppure semplicemente gli piace fare sia l’uno che l’atro ma non in maniera estrema. Va anche benissimo per viaggiare, magari con calma, godendosi il panorama e andare ad esplorare qualsiasi strada senza necessariamente doversi fermare di fronte ad uno sterrato appena un pochino sconnesso o anche più malridotto.
In caso di necessità si può dare un passaggio ad un amico, cosa che molte “saltafossi” non permettono o si può portare la fidanzatina al mare con una bella moto… e per forza vicini vicini!
Un gran bel pregio della CRF 250 Rally è che consuma davvero poco, tra i 28 e i 30 chilometri per litro, e che il motore non troppo “spinto” si accontenta di manutenzione ordinaria molto più economica delle racing.
Anche la spesa iniziale di acquisto è più a portata rispetto molti altri modelli e questo sicuramente invoglierà i neofiti, ma non solo: anche chi ha tanta esperienza e la sa ormai lunga potrebbe trovare in questa moto la sua perfetta anima gemella per fare tantissimi chilometri spensierati.
Modifiche: forse l’unica cosa che mi sembrerebbe indispensabile sarebbe l’aggiunta di un para carene, che non solo renderebbe la moto ancora più “cattiva”, ma se ci fosse non si rischierebbe di rovinare le belle fiancatine magari solo per una banale perdita di equilibrio.
Una curiosità: ho trovato invertiti come posizione (rispetto alle altre moto che ho guidato) il pulsante del clacson e quello delle frecce. Così diventa poco intuitivo suonare in caso di bisogno e capita di suonare quando invece si vuole segnalare la direzione… Non è certo un gran problema e basta farci l’abitudine, ma mi sono chiesta: perché?
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Note conclusive di Filippo Ceccucci:
Alla faccia della modestia con la quale Nicoletta si dipinge nelle righe di apertura!
Dopo la sua prova di 500 Km, ho avuto a disposizione la CRF 250 Rally per qualche giorno ed ho aggiunto altri 700 Km alla prova: le uniche differenze su quanto riportato da Nicoletta sono relative alla posizione di guida, per il resto concordo totalmente e sottoscrivo parola per parola!
Da parte mia posso aggiungere che in effetti per chi è più alto della media (sono 1,88) la posizione di guida è un po’ sacrificata e “incastrata”, ma tante volte si parla di moto più adatte ai “lungagnoni” e meno per chi non lo è: in questo caso, almeno per una volta, è il contrario.
Se la moto fosse mia eliminerei la cinghia che serve per l’omologazione come attacco per il passeggero: dà un po’ fastidio nella seduta. Ma è una cosa semplice: giusto due viti da svitare.
Concordo sull’eccessiva morbidezza del mono-ammortizzatore, obiettivamente esagerata e che in certe situazioni mette un po’ in crisi. Mi piacerebbe provare il modello CRF 250 L, quello da cui è stata derivata questa Rally: con diversi leveraggi e una decina di chili in meno credo proprio possa essere una gran moto. Certo, si deve rinunciare al cupolino che oltre che essere davvero molto bello, copre magnificamente sul veloce, e non è poco.
Apprezzo un po’ meno il serbatoio, a mio avviso troppo largo, che troverei giustificato se regalasse un notevole incremento dell’autonomia, qui alla fine sono neanche tre in più della L.
Anche le carene laterali non mi convincono troppo, pure se ovviamente si tratta di pareri sull’estetica e quindi del tutto personali.
Il motore di sicuro non è potente, ma mi ha ricordato uno dei miei grandi amori: la mitica XR 250 R, una delle moto più efficaci che abbia mai avuto. Perfetta dimostrazione che la potenza, alla fin fine, serve solo a dar gusto e poco più, ma per l’efficacia non sia davvero così essenziale. Certo, credo che chiunque desideri un motore “gemello” di 400 cc e altrettanto “tranquillo”, ma che permetta di avere quel po’ di “schiena” in più che in certi casi viene anche utile. Però alla fine va bene così: per i sorpassi basta ricordarsi di scalare, ma quando si è da soli e si guida è fluidissimo, dolce e divertente, e anche entusiasmante, quando, in cerca dell’ultimo cavallino disponibile, urla come certe quadricilindriche.
Una moto che fa venire voglia di viaggiare, ben lontani dalle autostrade, ma per fare a fine giornata davvero tanti chilometri.
E poi volete mettere il gusto di mandare una bella foto dai posti più sperduti ai tanti viaggiatori da bar?